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Utente eliminato
Pubblicata il 02/08/2002
Questa è la storia di due animaletti
che s'incontraron diventando amici diletti
e di bosco in bosco d'intorno girando
e un'avventura dietro l'altra infilando
si lasciaron dietro parole e paroline
che ora io fisso in versi e rime.
Dirò di Bulbul malinconico usignolo
che ogni sera raggiungeva a volo
un alto ramo fra verdi fronde
dove lo sbirciavan due pupille tonde
acquattate nella penombra d'una soffitta
dove entrava dolce la melodia fitta
dell'uccellino che sul ramo si sgolava
tanto che anche la luna talvolta sostava
nelle notti d'estate ad ascoltare
prima di cedere al giorno e tramontare.
Dalla soffitta Yuyu la gattina
ascoltava Bulbul fino a mattina
e prima di sognare e nel sonno scivolare:
"Potessi anch'io volare e poi cantare
-pensava- come quell'atomo sonante
e nella notte le stelle, pur così tante,
incantare e la luna, pur così altera,
fermare!" Così s'augurava giorno e sera
la gattina sognatrice dell'aereo canto vaga,
trepida nell'attenderlo e dell'udirlo mai paga.

(Continua...)
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