PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 12/05/2008
si muove molle nel buio
trascinato dalla speranza
debole
di non perdere sempre la strada
in silenzio
godendo
sprofondando
bagnandosi le dita nel fango per ricordarsi
l’odore dei vicoli chiusi
da cui non scapperà mai

e forse l’angolo perduto era solo un frammento di
vetrocemento
spavaldo e incredulo
sui nostri ginocchi di ragazzini
a urlare alla ruggine
di non prenderci il tempo
e di non prenderci in giro con dio, le responsabilità di sapone
la vecchiaia dentro una botte di legno
manicomio invecchiato male
o una vasca di ansia precoce
affogando senza tappo
nella
nostaglia del futuro.

torneremo in lacrime
a origliare
le storie dei singoli
fili d’erba
verdi impazienti
passioni di terra speranza grezza
voglia di vento andarsene
piogge di maggio invincibili
fino al tè delle 5.

ci mentiremo
ma
saremo pietre
e saremo nuvole
in fiamme o in pace
con noi stessi o con nessuno
per un quarto d’ora di storia
sotterrati in vita al contrario
tra i nostri rebus senza maniglia
in attesa di tornare
per una svista o un congedo
al tramonto
tra un colpo di vento tra le caviglie
e un sussurro alle scapole
gelido

ci mentiremo
ma
sapremo adeguarci

l’incudine fragile
l’eternità.
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Una lirica ricca di profonde riflessioni su quel complicato cammino che l'uomo compie, fino a raggiungere il momento atteso e misterioso dell'eternità.
Ciao, mati.

il 12/05/2008 alle 22:27

vortici e spirali
avvolgenti e respingenti
memorie e attese
attimi
rst

il 13/05/2008 alle 15:04