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Pubblicata il 01/08/2002
"Io ti farò Uomo
e una costola viva
al tuo sembiante affine
chiamerò Donna"

Divino l’amore
cui basta una ruga di terra
a formare sostanza,
creta di carne nel sangue
in fluire celeste...
lago d’essenza

noi, un nido di cuore sfibrato
che gemma d’ulivo
alitiamo
immanenza ontologica al Cristo,
la pietas...
plasma d’eterno

questo è il calvario,
rifugio di trina al giudizio
sospeso senz’ombra di tempo,
e la pena
è un’ortica insipiente
che brucia il dolore a fatica
di uomo di donna,
nel tutto...
d’umana creatura.

1 agosto 2002
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Poesia bella, complesa e articolata. E fantastica come lo è la favola dela Bibbia sulla creazione.
Bello il riferimento alla creta.
Uomo, infatti, deriva hda humus che, appunto, è la terra!
Siamo fatti di terra, Max, e il Soffio, a volte, lo lasciamo sfuggire. E non torna più
N.

il 01/08/2002 alle 17:40

E' una composizione completa che rappresenta il "nascere" e il "viaggio" umano. Mi è particolarmente rimasta in mente il verso del calvario paragonato all'ortica. Hai trovato il giusto collegamento.
Le immagini rendono perfettamente....è veramente completa....
Bella Max,
;-)
M'

il 01/08/2002 alle 19:19


... modella la creta, uomo
ed anche tu una creatura formerai
ma come gli darai la vita alfine
se il clone non avrà che i pensieri tuoi ?

.. a chi si confronta col dirimpettaio
del piano di sopra. Dio.

Luigi

il 01/08/2002 alle 21:42

Poesia impegnativa ma , di sicuro effetto.
Sempre in prima fila sempre tra le stelle

Complimenti

alidivetro
---<-x@

il 01/08/2002 alle 23:43

...gemma d'ulivo...da cui "risorgerà" un ramoscello, simbolo di pace e noi, rami di un unico albero, abbracceremo il Cristo vivendo a sua immagine...
...bellissima "creatura" l'uomo...
...un bacio...simy

il 02/08/2002 alle 06:45

Grazie Nemo, mi pare che sia entrato bene anche tu in questo "plasma d'eterno".
Un caro saluto,
Max

il 02/08/2002 alle 08:49

Ciao M., sento che partecipi pienamente a questo pellegrinaggio. Biglietto gratis naturalmente.
Un abbraccio.
Max

il 02/08/2002 alle 08:52

Caro Luigi, pensieri capitali ai quali ciascuno risponde secondo il proprio sentimento. Noi siamo sempre al centro delle nostre tragicomiche di vita.
Con affetto.
Max

il 02/08/2002 alle 08:57

Grazie per l'attenzione Patty. Tanti (la storia intera)e tanto più autorevoli dei miei i tentativi di penetrare le ragioni ultime di un "essere" limite nella carne e sconfinato nello spirito. Gli orientamenti individuali sono l'espressione di ciascuna sensibilità, in questa eterna ricerca.
Qui, l'ambizione di una (parziale) mia visione di sintesi attraverso il condensato poetico, che nell'introspezione aiuta grazie alle colorazioni dei significanti.
A presto.
Con affetto.
Max

il 02/08/2002 alle 12:44

Ho particolare piacere Simy che tu abbia colto benissimo questo aspetto centrale della poesia, emblematizzato dal riferimento simbolico all'ulivo. Devo dire - onestamente - da un approccio personale piuttosto laico che confessionale in senso stretto.
Un caro saluto.
Max

il 02/08/2002 alle 12:49

L'intensità della tua poesia mi ha fatto pensare a come si voglia creare daccapo ciò che c'è invece da migliorare e poi tanto.

Ciao
Luigi

il 02/08/2002 alle 14:02

Forse c'è un equivoco Luigi. La poesia non parte dall'idea di una nuova creazione ma dalla "creazione" originaria dell'uomo. E soprattutto considera la condizione umana, la ricerca di un suo più elevato significato nel superamento dell'egoismo e nella condivisione dell'altro.
Grazie ancora per la tua attenzione.
Un caro saluto.
Massimo

il 02/08/2002 alle 15:22

Si nasce e si muore
ed ognuno porta la sua croce
vera! Max
con simpatia Mary

il 02/08/2002 alle 21:31

...e in questo siamo fragili creature del creato. Solo lo spirito può essere immenso.
Grazie Mary e un caro saluto.
Max

il 04/08/2002 alle 12:55

Il riferimento biblico è puramente funzionale al simbolismo della creazione dalla nuda creta. Riguardo la cultura biblica, non ne sono innamorato e mi difetta alquanto. Quel che rimpiango è una adeguata cultura classica, che ho troppo frammentata e in pura reminiscenza, avendo lasciato maggiore spazio per circostanze di studi e di vita a quella scientifica.
Sai B., scrivo "poesie" per liberare i moti dell'anima, utilizzando ad istinto la forma lirica come può riuscire ad un dilettante come me, che non ha letto e studiato ancora abbastanza per sentirsi dotato di cultura effettivamente erudita.
In fondo, scrivo essenzialmente col cuore e per l'uomo, nel modo che sento, lavorando sul significante delle parole. Mi basta che questo arrivi, non altro: la forma sintetica e la sostanza densa del sentimento, nel/del tempo che vivo.
Credo in ogni caso di essere perfettamente consapevole dei miei immensi limiti, nondimeno culturali.
Questa poesia ne è patente esemplificazione, nel bene e nel male.
Un caro saluto e buon pellegrinaggio sulla terra anche a te.
Max

il 06/08/2002 alle 11:25

Leggo con piacere il tuo commento, Sandro. Grazie per le gentili parole. No, non ho letto Steiner. Se ti va, mandami un messaggio con l'indicazione di una sua pubblicazione da acquistare. Lo farò volentieri.
Un caro saluto.
Max

il 26/08/2002 alle 17:49