Inutile rivisitare
le stanze dell’amore,
lo scorrere delle tue mani
o il suono di verbi gentili.
Capisco ora
soltanto,
che l’eco dei ricordi
è bramosia di te.
Ricomposta l’ansia mortale
della dicotomia,
vorrei sentirti
a cercarmi ancora
al tatto.
Il sonno
come un ipnosi
evocato dalle tue carezze,
il risveglio
illuminato
dal progettare allegro
di un caffè.