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Pubblicata il 08/04/2008
Il mare azzurro
con i tormenti nel ventre
amorevole l’accarezza
come volesse riprendersela
mentre dorme tranquilla
stesa come un cavallo dedito
che si è guadagnato
la biada dopo aver scritto
con passione i suoi solchi
al riconoscente padrone

Fanciulle creole
dal pudore antico di tramando
coltivano segrete sensualità
espresse in sorrisi come lampi
affioranti al broncio
tra labbra carnose
incantano smarriti viaggiatori
che non afferrano l’anima mistica
e contaddittoria di questa terra
avara,generosa,vendicativa
umana che conserva l’orgoglio nelle vene
pulsante sui volti dove ogni mimica
tentata s’arrende in smorfia ai principi
inamovibili dei padri dei padri
in echi che tornano rasoi
e sbarbano le valli esigenti

Inebrianti profumi di zagare
stordiscono e stendono
il filo del richiamo al visitatore incredulo
sui treni che infilzano campagne
di vigneti e tappeti di paglia
ove casolari vegliano atmosfere
di nostalgie che ancora bruciano
al sole curve schiene,
omaggianti al lavoro fieri la pelle
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Da:Voci scomode-03/07/2005
www.santhers.com
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