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Pubblicata il 07/04/2008
Parto senza più
l’ardore dei primi incanti
su acque servili immergendo
reliquie di consacrate malinconie.

Dal promontorio d’incertezza
mi rituffo su aneliti d’onda notturna,
fuori dalla battigia di sguardi
encomianti.

Ogni luce altro non è
che uno sfarfallio pellegrinante.
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a volte caro ,ripartire è vitale ,pur trascinandosi dietro strascichi pesanti,hai forbici di saggezza per saper se un tralcio va accorciato e di quanto ,la vite a volte ha questa esigenza ,ricorda che il cuore s'espande , e nel vero affetto non ci sono i ni sempre una mano sul cuore con scritto il tuo nome, a risentirci presto cate

il 07/04/2008 alle 22:13

bellissima questa tua poesia c'è dentro tutta la malinconia della tua vita ....
continua però ad andare avanti e sappi che anche se triste è incerta va vissuta ....
un abbraccio
lia
ciao

il 07/04/2008 alle 22:32

..chissà..i primi incanti..forse gli ultimi son più intensi e consapevoli..basta crederci..un abbraccio

il 08/04/2008 alle 00:41