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Pubblicata il 05/04/2008
Sicilia mia
accaldato soffio di meriggi
e terre intricate come
la schiera delle tue vulgate,
pascolo di sorrisi varcanti
un silenzio di vergogne.

L’umettata sera prossima
a brandire una colata di ricordi,
s’affaccia sul mondo del mio disincanto;
sposa destinata a un ’altare sconsacrato,
madre che espii con fatica e compianto
le colpe di figli tanto ingrati!

Le nostre voci non leggono
lo spartito di epoche
il cui canto è ormai terminato,
e come un sodalizio di rondini
ci leviamo volti a futuri più corposi.

Una barca si lascia traviare
dal frastuono di impietose scogliere:
di te Sicilia Mia cosa sarà?

Chi remerà le tue correnti
di attesa e bisogno?
Chi devolverà il proprio sogno,
restituendoti l’alba del giorno primo,
ripulendo il tuo corpo
dalle piaghe di ingiustizie e negligenze?

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Bella..una poesia piena di verità..
brava..

il 05/04/2008 alle 18:15

Pare che in quest'epoca neo-moderna ciò che delizierà il lettore sarà soprattutto il documentario(Gomorra docet). In questa poesia c'è una latente volontà di denuncia tuttavia taciuta e nascosta in un linguaggio che vuole essere alto e che non sempre conquista. Forse dovresti provare a riformularla sì da inserire riferimenti più sostanziali

il 05/04/2008 alle 18:35

bellissima fra..
la nostra Sicilia....
Bacio
Klavier

il 05/04/2008 alle 19:19

Sento la tua voce che si affligge per questa nostra isola, baciata in maniera prodigiosa dalla natura, ma, spesso, calpestata ed oltraggiata.
Un caro abbraccio, mati.

il 06/04/2008 alle 00:48

Finchè la "Tua Sicilia" avrà figli come te, che la amano svisceratamente, il suo domani non si perderà nelle grinfie delle ingiustizie.
Un grrrrande ciao a te ad alla tua terra
Cesare

il 06/04/2008 alle 11:41

caro giacomo il poeta non deve esporre fatti o dati ,lancia una zagara sul mare ,è simbolo di terra profumata ,forte ,è un fiore che si ripeterà su questa terra sempre ,ma se non ne aspiri il profumo e lo prendi e lo calpesti ,a che serve ,lui affida alle orecchie sensibili un messaggio d'amore e di pace ,non c'è bisogno degli arpioni uncinati per vincere la guerra,visioni diverse creano senso civile ,ma il dolore è visibile ,è in questo hai ragione dappertutto stantio ,e coperto da polvere,ma serve anche il cantare l'amore che riempie il cuore per la propria terra ,fra è un piacere grande leggerti ,un abbraccio sempre dal cuore cate

il 07/04/2008 alle 15:01

grazie ...un caro saluto...francesco

il 07/04/2008 alle 16:25

ciao stefania...piacere ritrovarti...fra

il 07/04/2008 alle 16:27

grazie mati...il tesoro che essa contiene è malgestito dagli stessi padroni...un bacio, fra

il 07/04/2008 alle 16:30

ciao cesare..anche se non ti conosco direttamente di persona, riconosco che mi sei mancato....un caro saluto fra....

il 07/04/2008 alle 16:32

Petali di zagara sui tramonti siciliani...sempre.
Molto bella.

il 09/04/2008 alle 23:10

non la conosco ....... sono nata nelle Marche e, mai uscita dalla mia terra... attraverso il tuo scritto la sento anche mia.....Gabriela.

il 05/12/2017 alle 20:21