Pare che in quest'epoca neo-moderna ciò che delizierà il lettore sarà soprattutto il documentario(Gomorra docet). In questa poesia c'è una latente volontà di denuncia tuttavia taciuta e nascosta in un linguaggio che vuole essere alto e che non sempre conquista. Forse dovresti provare a riformularla sì da inserire riferimenti più sostanziali
Sento la tua voce che si affligge per questa nostra isola, baciata in maniera prodigiosa dalla natura, ma, spesso, calpestata ed oltraggiata.
Un caro abbraccio, mati.
Finchè la "Tua Sicilia" avrà figli come te, che la amano svisceratamente, il suo domani non si perderà nelle grinfie delle ingiustizie.
Un grrrrande ciao a te ad alla tua terra
Cesare
caro giacomo il poeta non deve esporre fatti o dati ,lancia una zagara sul mare ,è simbolo di terra profumata ,forte ,è un fiore che si ripeterà su questa terra sempre ,ma se non ne aspiri il profumo e lo prendi e lo calpesti ,a che serve ,lui affida alle orecchie sensibili un messaggio d'amore e di pace ,non c'è bisogno degli arpioni uncinati per vincere la guerra,visioni diverse creano senso civile ,ma il dolore è visibile ,è in questo hai ragione dappertutto stantio ,e coperto da polvere,ma serve anche il cantare l'amore che riempie il cuore per la propria terra ,fra è un piacere grande leggerti ,un abbraccio sempre dal cuore cate
grazie mati...il tesoro che essa contiene è malgestito dagli stessi padroni...un bacio, fra
ciao cesare..anche se non ti conosco direttamente di persona, riconosco che mi sei mancato....un caro saluto fra....
Petali di zagara sui tramonti siciliani...sempre.
Molto bella.
non la conosco ....... sono nata nelle Marche e, mai uscita dalla mia terra... attraverso il tuo scritto la sento anche mia.....Gabriela.