Ho avuto tue notizie
dopo dieci anni
e con la mente
sono tornata
a quel giorno in cui
volevo scriverti.
So di te
che hai un uomo,
un pancione
e responsabilità.
Sei felice
o a volte rimpiangi
la solitudine?
Tu una donna,
a maggio mamma.
Io l’infantile di sempre,
continuo a giocare
e mi ritrovo
a scrivere di te.
Non è cambiato nulla
Cristina,
volevo che lo sapessi.
E ora forse
hai realizzato i tuoi sogni,
mentre i miei
continuano a crescere.