sai prof.ho dovuto rileggerla,credo sia valsa la pena,un caro saluto.
Grazie.
Non è "simpatica e divertente" come le mie ultime.
Una riflessione su un lucido riflesso.
Un caro saluto e un abbraccio
amarsi prima di amare
farsi amare per amarsi
quante cose si imparano..
coinvolgente
rst
C'è sempre, caro amico!
E poi, avolte, sono come l'araba fenice...
Grazie e un salutone
ed amare.
E' l'unica legge che muove l'universo.
Ma dovrebbe essere pura e senza sentimentalismi.
E allora scatena il Dio dormiente che è in te da sempre che appare e opera!
Grazie e un caro saluto
Si se lo si intende nel senso da me sopra indicato: una forza o energia al comando della volontà e non del sentimento.
Ovviamente sempre e comunque indirizzata a un Bene superiore e non per assoggettare volontà altrui.
Una forza che le donne percepiscono in alcuni momenti di forte esaltazione fisica identica, per portata e finalità, a quella mistica che è solo creata da isteria o follia o stati di allucinazione dovuti a malattia.
L'equilibrio, del resto, modera e aiuta a incanalare il tutto verso un risultato prima su se stessi e pi su gli altri: Del resto ama il prossimo tuo COME te stesso; non di più o di meno.
Al centro è sempre l'essere verso se stesso.
Il discorso è complesso e prosegue da milenni con diversi linguaggi e miti.
Spero di essere stato sintetico e sinergico.
Cioé?
Mi puoi anche scrivere in pvt sul sito.
Forse ti aggiungerei qualcosa
Un amore che esalta e gratifica la bellezza dell'altro...un amore che unisce la luce di due anime. Un equilibrio di grande forza intellettiva e sentimento. La ritengo una base essenziale per un rapporto di crescita e amore in grado di fluire nel tempo.
un caro saluto,
S.
sempre dense di Logos, le tue poesie... "Il Lete spiega i suoi effetti
Al di qua di volte stellari" immagine magnifica!
Un abbraccio
Axel
Bellissima questa tua che tende a tener aperto uno spiraglio per dare libero sfogo all'amore che è in ognuno di noi.
Visto il titolo "chirurgicamente splendida"
Un grrrrrrand ciao
Cesare
Condivido tutto Nemo. Nei tuoi versi si dipana la teodicea naturale che esalta il creato e pasce la ratio delle cose sensibili che ci circondano. Da queste poi bisogna fare un salto speculativo ( videre aliud in speculum ), per giungere all'esistenza di un Unum che renda ragione dell'unità e dei gradi di perfezione degli enti. La tua è teologia naturale o metafisica, ma pur sempre teologia. Il "Dio che è in noi " lo indica chiaramente.
Davvero bella e metafisicamente esatta.
Abate.
Ginecologicamente splendida...
Ma in senso ontologico.
Grazie e un carissimo abbraccio
Ti ringrazio del commento, carissimo Frater in Unum (Salmo 132 della Vulgata!).
La speeculazione filosofica, infatti, deriva dal riflettersi. Il commento di sopra era sarcastico .a, come leggerai, parla di una ontologia che è il primo passo verso la gnoseologia e, quindi, verso una teologia (naturalistica classica) che tende sempre ad un Unum, a una Legge Universale che ci attraversa come raggio di luce rischiaratore del cammino.
E l'Amore così inteso anima il nostro essere e ci consente di conoscerci meglio.
Un invito all'altro/a ad amare in questo senso e con una fisicità che trascenda il particolare.
Non so se mi spiego...
Grazie e un caro saluto
Un buon inizio.
Ma, a volte, si fugge per paura di conoscersi.
Grazie e un caro abbraccio, Sabrina.
Grazie, caro Axel!
Quando saremo traghettati dimenticheremo e, tronando, dimenticheremo ciò che è avvenuto al di là delle stelle!
Un abbraccio anche a te.
Io di te e tu per me
bella caro Nemo, piaciutissima e graditissima imago d'amore riflessa nel sole.. che è la parte in luce della luna
Smack
liz
Grazie del commento.
La Luna riflette il Sole, infatti.
E...beh!, non posso proseguire per una serie di ragioni.
Ma il discorso meriterebbe un approfondimento.
Un bacio
...io sono da vent'anni con il mio compagno. Amarsi vuol dire riuscire a guardarsi nei momenti di luce e di ombra, superando il timore di una conoscenza profonda sia dell'altro che di se' stessi. E la forza di superare questo scoglio viene solo da un Amore immenso. Quando si fugge per paura di conoscersi vuol dire che manca quell'aura di sentimento, fiducia, apertura interiore necessarie a far crescere un rapporto cosi' viscerale e profondo.
un saluto,
S.
Concordo e sottoscrivo.
Così, a volte, si spiegano le prolungate solitudini di alcuni uomini (e donne) per totale incapacità di ritrovarsi e di trovare "un altro da Sé" capace di comprensione.
Un caro saluto
Tra i fermenti dell’esistenza, per rintuzzare gli attacchi della vita, si fa largo l’amore e prende voce, per parlare di essenza interiore e di emozioni da poter condividere con l'altro.
Coniugando la profondità del tuo pensiero con la passionalità poetica, ne viene fuori un prodotto di grande pregio.
Un caro saluto, mati.
Grazie, dolce mati, del commento come sempre analitico e puntuale.
Ed io vorrei che fosse ognuno di noi a sapersi cogliere, a sorprendersi per quell'infinititamente grande che possediamo e che cerco di tirar fuori agli altri, come ardito denstista dell'anima.
Ma, a volte, il paziente fugge per paura...
Un caro saluto anche a Te
25 è un bel numero per me...
25 volte 5.
Dopo tutto quel che è stato scritto e ribattuto, non posso che sottolineare: "Non aver paura!"
Letta 25 volte 5...
Pau
Di difficile interpretazione; come numerologia e come commento.
Lo acceto com un pensiro gradito.
Grazie
25° voto il mio.
Ma avrei voluto dartene 25 di 5 stelle.
E 25 volte l'ho letta la tua poesia.
Bellissima tutta...
Ma il verso centrale, "Non aver paura", è il mio modo di procedere.
E poi... le lo convesso... tutte le donne vorrebbero sentirsi dire:
"Perciò Amami per amarti per amare."
Un bacio.
Pau
Grazie per la parte finale del tuo commento.
Ma è immaginifica e, come tale, a volte coglie la verità.
Leggo solo ora e per caso.
Molto bella e profonda.
Il gioco degli specchi richiama il pitagorico Euclide e, nel contempo, come ben sai, era ritenuto frutto del demonio dalla Chiesa di Torquemada (quella che impera ancora oggi nella Sua Candida reincarnazione teutonica) perchè poteva disvelare, appunto, il vero volto di chi si specchiasse secondo speciali angoli di luce.
J.