La malinconia, già..Credo che sia l'insopprimibile rumore di fondo di questa esistenza, non fosse altro che per la natura stessa del nostro cammino, per le invitabili perdite che si associano con lo scorrere del tempo, almeno in questa vita terrena.
Non c'è malinconia peggiore però di quella che non si riesce ad ascoltare, di quella che non si riesce a sublimare in qualcosa di armonioso come una piccola poesia.
Credo che non sia giusto ricacciare con violenza tutto questo nel proprio animo, solo per non apparire perdenti, solo per non mostrare debolezze..Ecco, questo mi fa davvero paura...
Ciao e grazie per le tue parole.
FABRIZIO
Credo che la nostra forza sia nel non essere sordi al dolore anch eil piu' atroce, quello di non farsi insensibilizzzare da questa vita che tutto schiaccia
eleviamola con una poesia , non curera' le ferite, ma è come una lieve carezza che per un'istante ci libera.
molto intensa, e sentita , quasi un graffio .
Maria
Grazie del tuo commento, Maria.
E' molto bella quest'immagine della lieve carezza, di queste piccole grandi poesie che ci lasciano liberi di essere noi stessi senza chiederci nulla in cambio.
Un abbraccio.
FABRIZIO
Siamo costretti ad accogliere il dolore, per non farci prendere dalle spire dello sconforto, ma se riusciamo a sublimarlo, come un'occasione di crescita personale e di comprensione della vita, ci parrà meno gravoso.
Buona giornata, amico, mati.
Sicuramente questo è il segreto per una vita serena e anche piccole e semplici poesie possono aiutarci a trovare la forza per non arrenderci mai.
Grazie mati e buona giornata (anche se con terribile ritardo, ma sai com'è il lavoro...) anche a te!
FABRIZIO