Un passo. Poi un altro.
Su per una scalinata con delle pietre sulle schiene
Osservati da inumani personaggi sfuggenti.
Un passo. Poi un altro.
Per entrare nelle docce da cui nessuno esce.
Un passo. Poi un altro.
Per cadere nel pozzo dell’oblio e diventare uno dei tanti,
la cui voce è rimasta impressa su quelle pareti prese ad unghiate,
mentre la vita gli scorre davanti,
sempre più veloce e vedono
l’ultima faccia della loro esistenza,
che li deride con un sadico ghigno.
Lentamente chiudono i loro stanchi occhi,
scivolando nel sonno eterno,
convinti che il prossimo posto sarà sicuramente migliore.