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Poesie presenti nella categoria: Parole di pace

Le Poesie Pubblicate Nell'Ultima Settimana

Immagine sbiadita
Pubblicata il 07/06/2025
Il mio mattino,
dipinto sul muro,
fino a sprofondare nel fiume.

Risalgo la riva melmosa,
bagnata di umili lacrime.

Mia madre mi soccorre
per rivelarmi che non
sono ancora nato.

La mia sprezzante voglia di vivere
lascia spazio inatteso
alla fame di successo.

Un tempo ero immagine sbiadita.
Ora sono la gioia di tuti voi
e la sofferenza solo mia.
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Le Poesie Pubblicate Nell'Ultimo Mese

Tanka 107
Pubblicata il 16/05/2025
Mi piace Como,
milano con il Duomo,
palermo, Foggia,
e tutta quanta Cantù..
ma di più...mi piaci tu!
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Con tutto il rispetto c'è una scala dei valori. Sei giusta misura.

il 16/05/2025 alle 13:17

Eh si, mi sembra giusto

il 16/05/2025 alle 14:05

Una tanka divertente e affettuosa, che unisce l’amore per l’Italia a quello per una persona speciale, con un finale tenero e sorprendente.

il 16/05/2025 alle 17:08

Grazie Ninetta!

il 16/05/2025 alle 17:28

Le Poesie Meno Recenti

11 Settembre (per non dimenticare)
Pubblicata il 11/09/2004
-

Nel terzo anniversario ripubblico "11 settembre", come preghiera laica alla memoria dei caduti, con un pensiero ai passeggeri della stazione Atocha, alle popolazioni intere prese in ostaggio dal Caucaso al Medio Oriente, agli inermi cittadini di Mosca, ai bambini di Beslan e a quanti altri stanno soffrendo per mano del mai sufficientemente condannato terrorismo islamico.


11 SETTEMBRE
(il cameriere)

Amico mio,
di scuola antico compagno.
Come fiore di ciliegio
che in breve, vita diffonde
e aroma spande
e bellezza
e sfioritura presto accoglie,
così repentinamente,
la tua strada,
per cieca perfidia,
hai terminato.
Tu che felice in paradiso,
le tue speranze avevi realizzato.
Da solo,
in terra straniera,
ad inseguire del tuo sogno il destino.
E fu quel primo giorno ...
Ricordi?
Dal novantesimo piano
m’avevi telefonato:
“È come in un film!”,
mi dicesti.
Il tuo cuore,
di gioia pregno,
ancor non conosceva
del dolore il vero strazio.
Ancor giunto non era
quel martedì,
di vita oltraggio,
in cui dal paradiso,
come goccia di pioggia,
saresti sceso.
Quel martedì di fine estate,
ultimo giorno,
in cui,
nel tuo stupito dolore,
spiccasti il volo,
e mentre la terra incontro ti veniva,
il vento i tuoi capelli scompigliava,
come dolce carezza di madre
che paura scaccia.


yama

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