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Pubblicata il 26/03/2008
Il leone Cesare, Re di Roma
a chetar con suo scettro voci in subbugli
giunte ruffiane a lui lontano da Galilea
come insidie a minare fetta di proficuo Regno,
disse al lupo Pilato,gran fattore
porre pria di clamore, silenzio al ribelle agnello
portatore di armonie salvifiche pericolose
ma questi vide inerme ceatura
già provato da ripudio in frustate e sputi
e in pietà rinviò il giudizio alla tigre Erode
che sazia,pigra e prudente trovò vano
fastidioso infierire su indifeso
e rimise la terminale decisione
di nuovo al mittente titubante
mentre sia il gregge che i pastori del Sinedrio
in gran ferocia,assetati di sangue
con ricatto a dar notizia d'indecisione
di Pilato al supremo, incitavano a gran voce
la morte in croce che tuttora
in catena portiamo al collo
-Come allora,ancora oggi è il collettivo,
pecore e cani ovvero il popolo che incita
i suoi governanti alti a delinquere
salvo poi accusarli ...criminali...........
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Michael Santhers
da:Sorrisi Pignorati
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