Ho seguito il volo delle anatre selvagge portarmi fino a qui
dove non so neanche che ora è,
sento qualcuno piangere
nel buio di questa notte che ha il marmo negli occhi
e se volessi potrei
anche perdere il conto dei brividi che ho sulla pelle.
Ho modellato con la mani bagnate di fuoco bianche statue di cera
per poi farne una sola candela
che ad un passo e cinque minuti dopo mezzanotte
ho acceso
pregando in ginocchio davanti alla fotografia della mia ultima ex.
Ho raccolto la pioggia che cadeva quel giorno che mi ha lasciato
nel letto mentre io ancora stavo dormendo
come una ladra di vento che mi ha tolto il respiro,
le chiavi del paradiso
e quell’esplosione di luce dei suoi occhi aperti davanti ai miei
che davano il giusto nome a quel che in tanti chiamano amore.