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Pubblicata il 19/03/2008
L'oscura volta celeste dell'ignoto
invade il mio io, il mio tu,
la visione delle cose,
la percezione del mio stanco divenire,
oltre ogni falso pregiudizio, oltre ogni vera paura.
Aiutami
se il tuo morire ti concederà tempo
perché qui sento solo
i suoni degli amanti,
mi sento solo
immerso in queste nubi stagnanti,
vago cercando un ricordo al quale aggrapparmi
per rendermi vivo, vivente,
sopravvivente
nel becero nero del divino affogare.
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