PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 18/03/2008
Non voglio più ascoltare
Gli assordanti battiti delle ali del tempo
Che fluttua su me
Come capo stormo di mille avvoltoi
Divoratori di carogne
Vestiboli di sensi e sentimenti in decomposizione.
Nel deserto della mia vita
Dove non allignano erbe con forme di mani carezzevoli
O fiori dal profumo di essenze di gioie
Aspettano di divorarmi ancora vivo.
Per sfuggire
Vorrei divenire
Salmista pellicano
Magico pennuto
Generatore di ibis e araba fenice:
Per ritrovarmi sul Sole
Fagocitando la mia anima.
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...sei un gatto dalle sette vite, e mi fa piacere che scopri questa tua dimensione che mi pare di cogliere sempre piu' presente nella tua poesia. Non piu' il dolore come scoglio statico nel mare del tuo divenire ma il volo di un pellicano...sei sempre tu, tra fiori perduti e sofferenze ma ti sai librare oltre il fluttuare del tempo. Un dinamismo, sulla fonte del vissuto, che e' fulcro di scoperta e di energia.

un abbraccio,

S.

il 18/03/2008 alle 17:53

Una poesia particolare con entrature esoteriche e, appunto, dinamiche.
Come sempri cogli, con grande raffinatezza culturale, tra le maglie dei miei scritti, ictiùs sfuggenti ma che detengono le verità che intendo comunicare.
Grazie e un caro abbraccio

il 18/03/2008 alle 18:03

non c'è rinascita senza morte
fraintesa come sacrificio
vissuta come necessità...

poesia cupa per bisogno
rst

il 18/03/2008 alle 19:57

Non mi sembra! E' solare in tutti i sensi.
Penso conosca il significato del Salmo cui faccio riferimento.
E' un omaggio al 21 marzo.
Del resto, come bem affermi, certi "stati" lo sono per necessità.
Le due vie pitagoriche...
Grazie

il 18/03/2008 alle 20:03

Sei troppo gentile. Quando commento credo di seguire soprattutto l'intuizione e l'amore che sento per le cose che leggo. La cultura e' solo reminiscenza.
Ci sono due frasi sulle quali mi sono trovata piu' volte a pensare e che mi hanno trasmesso quasi un senso di consolazione:

"La culture est ce qui reste apres avoir oublie' tout"

" Sapiente e' colui che sa di non sapere"

A cui aggiungo la mia massima: "Ho imparato a capire, quando ho smesso di inseguire il sapere"

Scusa la divagazione, ma mi hai dato un sorriso solleticando pensieri...da vero gentiluomo!

un caro saluto

S.

il 18/03/2008 alle 21:09

mi sa che non sono ancora al punto di non ritorno..
per ora ascolto..
poca mente matematica
rst

il 18/03/2008 alle 21:40

Mi domando se le Penne baciate dalla Poesia siano di stimolo apprezzato a chi ha avuto invece sguardi indifferenti dalla Poesia...

il 18/03/2008 alle 22:01

La seconda frase è attribuita a Platone.
Ma il sapiens è colui che conosce le essenze o I-Dee. Conosce, perchè possiede, la Veritas. E quando si arriva a quel punto, si sconfina oltre le méte umane e si approda nel campo della libertà e del volare verso il Princpio Primo rappresentato fisicamente (ma c'è qualcosa oltre la fisicità? Aristotele parlama di meta-fiusika intendendo che c'erano momewnti dell'essere che andavano oltre lka fisicità - pensa alla razionalità e al Motore Immobile - che non potevano prescindere dalal natura-fiusikà) verso il Sole
E siamo a livelli da semidéi (checché ne dica la religione personalista che nutre revanche impossibili verso chi detiene in Sé il Principio ineffabile dell'Universo).
E certamente non tra chi appioppa voti o pensa di dare giudizi.
Perchè il "ne judicas" è dell'uomo comune e non di Dio...
Questa mia povera lirica è un omaggio alle potenzialità dell'Uomo che Tu hai ben compreso.
Io non ho un solo motto perchè non esaurisce le mie piccolezze.
Unde aeter sidera pascit? (Lucrezio) - Vivi come se dovessi morire domani; pensa come se non dovessi morire mai! - Carpe diem ( che è il buddhico: pensa alla vita per quel che è).
E tanti versi danteschi che fu un Fedele d'Amore che ricercava in Beatrice il connubio di Nozze Alchemiche vietate da sacramenti o da vincoli giuridici e terreni e, quindi, gracili, friabili, transeunti.
L'Amor è quellòo che vincit omnia. Quindi anche il Tempo.
E il pellicano? L'animale che si trafigge il petto per alimentare i suoi cuccioli?
Simbolo dell'iniziato e dell'arrivato. O, se preferisci, del Risvegliato. O del M-AGO.
Già... ma da chi?
Il sorriso è del saggio.
Lo stolido ride.
Grazie a Te per avermi dato la possibilità di questa divagazione.
Una serena notte con le stelle a illuminare pensieri e a ridestare sopiti dubbi: quelli che portano la Ragione a vincere sulla credulità della semplice fede dogmatica dove un Pastore è bravo nell'allevare il suo gregge... per portarlo al massacro. Anche attraverso i roghi medioevali che ammorbavano l'aria senza procedere a nessuna purificazione. O a festeggiare una Pasqua che è solo la Luna Piena di Marzo.

il 18/03/2008 alle 22:11

Studia la tabellina pitagorica.
Si dice... che chi la conosca, conosca Dio

il 18/03/2008 alle 22:13

La poesia è un mezzo di comunicazione della visione plastica di una I-Déa.
Avvine attraverso le Muse.
Le penne bianche sono dei mezzi per scrivere (anche idiozie) e la Poesia (che non esiste) può essere semplicemente gravemente miope o cieca.
E allora?
Trova in te ogni cosa.
Grazie.
N.

il 18/03/2008 alle 22:15

avverto in questa tua ultima (solo ieri dicevi in un commento che non avevi più estro,nè musa nè ispirazione) un non so chè di risveglio..un ritorno alla vita..un volersi tappare le orecchie per non sentire l'assordante clamore delle ali granitiche del tempo che sforbiciano i tuoi giorni..i tuoi anni..i tuoi minuti..la tua vita...la pesantezza dell'essere..anela leggerezza di araba fenice..il risveglio...per ritrovari nel Sole di un nuovo giorno..
fagocitando la tua anima antica...

almeno questo mi è parso di scorgere dalla mia postazione di inferiorità...sai tu giganteggi e mi incuti un pò di sacro timore...

un saluto .anna

il 18/03/2008 alle 23:20

un'altra cosa Nemo..per caso hai scritto questa poesia dopo aver letto la poesia della nostra amica TA " troppi cigni mi fanno male?" perchè anche nella tua volatili ne ho trovati parecchi...ciao..un soriso per sognare...anna

il 18/03/2008 alle 23:25

La vita è un continuum inarrestabile.
Leggi ilcommento di reset che ha colto l'aspetto scuro di questa lirica che non si discosta da un percorso, un cammino esistenziale lungo e difficoltoso.
Il problema è che molti frequentatori del sito parlano di sentimenti e ciò risulta di facile lettura e di presa.
Ma quando si passa nella fase a-sentimentale della vita, quando si supera quel varco difficile, qul guado pericoloso della fragilità dell'essere per socnfinare nella sua immensità, nella sua soledad e nel suo nouminoso procedere, allora gli amori umani sembrano lontani solo per la pochezza che possono rendere allo spirito.
E l'araba fenice risorge... in altre vite.
Non è vero che sei in una posizione di inferiorità.
Mi sembra di consapevole conoscenza in progressione continua.
Grazie e una serena notte

il 18/03/2008 alle 23:29

No.
La mia ha una vena di sacra paganità per nulla in competizione col profano e il simpaticamente giovanile.

il 18/03/2008 alle 23:33

E l'universo si rigenera nella sua luce, passando dall'ombra che ne costituisce lo sfondo su cui brillare.
Un abbraccio
Axel

il 19/03/2008 alle 13:32

Un abraccio a te, caro Axel!
Che il cerchio si chiuda, lasciando l'Operatore trionfare e inegrarsi con il mondo, con l'universo e con la Grande Legge!
Dal 21 marzo...
Er

il 19/03/2008 alle 19:34

C'è l’anelito a lasciarsi andare ad una dimensione purificatrice, a tendersi a nuovi orizzonti, verso l'immensità e la luce.
Un caro pensiero, mati.

il 19/03/2008 alle 23:29

Dal 21 marzo..
e poi dal 2012

Smack
liz

il 20/03/2008 alle 14:03

è così. Grazie cara mati!

il 21/03/2008 alle 08:29

Infatti... ad arrivarzci, però!
Bacio

il 21/03/2008 alle 08:30

No.
Un po' perchè è noto che non condivido la impostazione sulle festività date da madre chiesa, un po' perchè difendo a spada tratta Giordano Bruno e un po' perchè quel salmo cui faccio riferimento ha connotazioni diverse.
La vita che si conduce è il frutto di pregresse esistenze (per me) fino a quando non ci si incammina verso la soluzione a diversi quesiti che qualcuno definisce dogmi.
In realtà sono ben altro!
Il richiamo "ornitologico" e sacro è simbolo sempre e solo dell'uomo che si porta verso i confini della immortalità (secondo una tesi, si intende!).
Il ritrovarsi sul Sole è quello che tutti noi cerchiamo anche inconsapevolmente.
Grazie del commento e buona serata.

il 22/03/2008 alle 19:56