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Pubblicata il 15/03/2008
Mi sveglio e faccio colazione con un paio di sigarette ed un’Estathé
poi
attacco la spina, mi carico di rabbia ed esco di casa come fosse una gabbia
e penso al paradiso
dal quale mi hai cacciato facendomi pagare col sale l’averti rubato il cuore,
una mela
che ogni tanto ancora prendo a morsi quando penso alla luce dei tuoi occhi
accesa nei miei,
una luce più forte del sole che ci ha bruciato giorni come fossero sigarette.

Per fortuna o purtroppo la vita è una sola
ed io sono qui,
qui da dove io con te per ogni meta partirei
tu mi dici...
io non capisco però ti dico sì
come tutte quelle volte che...
l’ho sempre data vinta a te
anche se a perdere,
a perdere ero io e non te.

Esco dalla doccia cercando una asciugamano e la prima cosa che vedo
è la luce dei tuoi occhi nei miei allo specchio
ed io
ricordo che in quello sbatter di ciglia vidi un volo di farfalle
bruciate
dalla luce del sole nel giro di una sola estate
finita
come un sogno all’alba che non lascia tracce.

Per fortuna nella vita ci s’innamora una volta sola
ma purtroppo brucia alla svelta
come benzina in una Mercedes nera,
quella con la quale ti porterei
tu dimmi...
io non capisco però ti dico sì
come tutte quelle volte che...
l’ho sempre data vinta a te
anche se a perdere,
a perdere...
cambiamo le regole.
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ritracciare le trame del tempo, l'invito della chiusa, nella speranza che un sole nuovo bruci ancora in eterno e illumini ove ora ci sono ombre di disincanto e amarezza.
Un caro saluto!
Axel

il 17/03/2008 alle 12:06

Grazie mitico!

Ale

il 17/03/2008 alle 20:02