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Pubblicata il 14/03/2008





Hai ridato aria a questi rami
portando luce cosmica
a bagnar di rugiada le mie ombre
Sorridi nel carro del cielo
che dipinge confini
che non mi appartengono
Bella fanciulla dall’anima vera
esalta queste barbare rovine di me,
del trespolo storpio
del mio stare inquieto...
La mirra e l’oro
ci danno ricchezza
L’arca delle nostre frasi impercettibili
mi spiazza su un Paradiso
che vorrebbe i nostri diari nascosti
“Dammi un bocciolo giovane
l’amaro veleno della buia sierra
Portami nell’abisso
e stordisci questa scheggia
scarna che porto sul mio viso
Non dire perché
dimmi che vivo…”
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