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Pubblicata il 27/02/2008
Una tremula carezza
aneliti prigionieri
vermiglio d’ambra
giacciono e si avvolgono
anelando sinfonie
attutite
sopite dal vento
la vorrei cercare
nell’irreale silenzio
del mio cuore
nell’incerta lacrima
della mia fragilità
nelle notti stellate
nell’infinito io
per alimentare
la fine speranza
chiusa in quell’attimo
per mostrare i miei pensieri
il desiderio prepotente
il suo chiedere impudente
brucia il corpo sulla pelle
profumi fremiti
senza paura scendono
d’una a d’una sul mio dolore
come pendii d’anima
leggera la mano
che acceca e confonde
questo amore
linfa la mente
di spumosi sprizzi
carezze d’amore
su morbide sperdute
assetate labbra
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