PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 26/02/2008
Hai sempre raccolto
A manciate
La sabbia impalpabile dei miei ricordi
Pensieri, emozioni, giochi, passioni
E l’hai lasciata correre via
Sgranellandola
Senza curarti di abbozzare neanche un labile castello.
Ora sorridi e piangi perché non mi trovi più
E la mia voce
Chiama
Nei tuoi sogni
Solo il tuo nome.
Anche io sono sfuggito a Cronos
E il tempo non mi dice più nulla.
Sono sempre e da sempre
Al di qua del mare
Oltre il Sole
Sopra le nuvole
Dentro un vulcano in eruzione.
Spolvera le stelle
E forse rivedrai il mio volto.
Ma nulla più.
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Sto andando di gran fretta...ti lascio solo un bellissimo voto.

Splendida Er!!!

S.

il 26/02/2008 alle 22:01

Grazie! è davvero un onore eun piacere

il 26/02/2008 alle 22:43

Il mancato castello non ha raccolto quel progetto nato dal cuore e dal sentimento, eppure l'idea che vi stava alla base è ancora solida, aspetta qualcuno, anche se all'ombra delle stelle.
Un caro saluto, mati.

il 26/02/2008 alle 23:04

Grazie dello splendido e tenero commento che giunge come una carezza
Un abbraccio

il 26/02/2008 alle 23:21

Ritrovo in questi versi la tua cifra stilistica, il tuo marchio, sono i contenuti, i significati che diventano assertivi di un dolore che ha avuto modo di solidificarsi e diventare ricordo e accusa per diventare un consapevole inesorabile rifiuto.
Sempre bello leggerti
Con rinnovata stima Sergio

il 27/02/2008 alle 06:19

Spesso nella vita si apprezza "dopo" quello che non non si ha più....
Bellissima poesia che mi hai fatto vivere....
Amichevole saluto a te e......buona giornata ERNESTO ......GABRIELA.

il 27/02/2008 alle 07:13

Grazie.
E infatti la lirica, per così dire, non era e non è finalizzata che a denunciare una certezza mia nei rapporti umani e vale in amore come nell'amicizia o in affetti di diversa natura.
A volte pensiamo di detenere il cuore (o la mente o i sentimenti o altro) di un'altra persona e non ci si accorge di starla perdendo perchè con lei si costruiscono "castelli" differenti.
Pneso ai rapporti con i figli.
Un bacione
Er

il 27/02/2008 alle 07:17

Ti ringrazio caro Sergio per il commento articolato e profondo che coglie l'essenza (il dolore) della mia lirica e le modalità (abbandono) della fine di un rapporto.
Come scrivevo sopra a Sera, la poesia è... ad ampio spettro e potrebbe adattarsi a tutti i rapporti umani.
Un caro abbraccio
Er

il 27/02/2008 alle 07:19

Infatti.
Con l'augurio che l'altro/a, chiunque sia, possa rammentare c he di fronte abbiamo un essere che ha le sue propensioni e idealità, che sfugge il Tempo, che vive con la segreta speranza di una fiducia, avemdop dedicato una vita o parte di essa) in modo naturale e spontaneo.
Un abbraccio e una buona giornata

il 27/02/2008 alle 07:22

"Ora sorridi e piangi perché non mi trovi più"
allora se Lei ti cerca con sorrisi e lacrime..si può sempre ricominciare a costruire quel castello..
forse non è poi così tardi...dalle una nuova opportunità...perchè in fondo tu l'ami..chiami ogni notte il suo nome..e il suo nome non è lei stessa ?

il 27/02/2008 alle 07:51

Cara Anna non è una poesia di amore o di un perduto amore.
Nasce da una riflessione su fatti e persone dove il cosiddetto amore preferirei appellarlo "affetto".
Poi ho dato una pennellata su emozioni e passioni per fornire chivi di lettura diverse.
Pensa alla amicizia, ai figli, ai genitori,,,
Eppoi è "Lei" che sente la mia voce e non io.

il 27/02/2008 alle 10:58