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Pubblicata il 26/02/2008
Nell’alcova
fossa divenuta
fu rinchiuso.
Egli vi rimase
molti anni
e languente
o iroso, a noi
rimase il dubbio.
Un giorno
della verità
l’ascia affilata
recidendo cadde
con clamore folle
la Repubblica.
La porta dell’alcova
fossa diventata
venne,
con fragore sordo,
spalancata.
Era lì,
ancora vivo…
Avanzando si affacciò,
con gli occhi
della vita speranzosi
e dal sole illuminati
(le sue pupille
impallidivano)
ma poi,
remissivo e curvo
si voltò,
e in una nicchia
si distese.
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