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Pubblicata il 27/07/2002
Non ho parole questa notte
per farmi compagnia.

Dal vecchio abat jour
col cappello di tela impolverata
filtra un velo di luce sbiadita.

Nell'intimità di una candela,
batte, sussulta il cuore.

La mia mano scivola piano
sul foglio chiaro
crea lunghe ombre
d'alberi.

Sento soffiare invadente
un vento d'autunno,
come un brivido di febbre
e la penna che stringo tra le dita
si fa più greve.

Turbinano i pensieri,
lacrime di pioggia battente
rompono gli argini
e si perdono in oscure pozzanghere.

Come credere ora che quel sole
abbagliante di un mattino d'estate
sia tramontato da poche ore?

Che quel giorno pieno sia volato via,
senza emozioni né meraviglia,
senza accorgersi di me,
senza un saluto,
per lasciarmi così solo
questa notte?



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Tenera e coinvolgente questa tua bella poesia, dove la malinconia si fa notte d'ombre, e la stessa penna ha un sensibile peso. "...che quel giorno pieno sia volato via...senza un saluto...": emblematico verso, che tutti riguarda, tante volte!.
Un caro saluto.
Max

il 28/07/2002 alle 13:25