PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 18/02/2008
Arriverà quel giorno,
arriverà ne sono certo

e lascerò socchiuse le finestre
ed il portone sarà aperto

si spargerà come un odore,
leccando i muri delle stanza

pur se non farà rumore
io capirò la sua distanza

raccoglierò tutti i ricordi
dentro una ciotola d’argento

li scaglierò coi miei pensieri
lasciandoli in balia del vento

mentre il sudore cadrà freddo
e i brividi come una scossa

raccatterò dentro un fardello
la pelle e tutte le mie ossa

poi le dirò senti sorella
perché per tutti è sempre uguale

capir la vita quant’è bella
solo alla fine è un po’ banale

le porgerò lento una mano
andremo via da vecchi amici

aspetta ancora un minutino

spengo le luci.




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grazie Al,commento apprezzato ,un salutone

il 18/02/2008 alle 20:53

grazie per la simpatia ,mi ritengo una persona normalissima ,per quello che oggi possa essere la normalità,una santa nottata.

il 18/02/2008 alle 21:36

***

Bisognerebbe nascere vecchi e morir bambini.
Con la saggezza della conoscenza, sai come
ci si divertirebbe poi a giocare alla guerra
o a nasconnarella.

*
Ciao Igress, zio

il 18/02/2008 alle 21:55

Ciao Zio ,quanto c'hai ragione,grazie e un caro saluto

il 18/02/2008 alle 22:02

chiusa tra le rime ma si apre alla fine quando chiudi la luce...

bellina dai :)

grazie

il 18/02/2008 alle 22:28

contento ti sia piaciuta,grazie e notte d'oro

il 18/02/2008 alle 22:46

anch'io teorizzo come lo Zio; nascere vecchi e morire dopo essere diventati feti.

Sarebbe quanto meno più giusto e pieno..

Smack
liz

il 19/02/2008 alle 14:57

Io la trovo molto profonda e propensa al dialogo con l'occulto che bussa nella mente, con la chiusa spalmata di leggera ironia.

Un grrrrrrande ciao
Cesare

il 19/02/2008 alle 14:57

grazie anche a te Liz,un caro saluto.

il 19/02/2008 alle 17:47

bello il tuo commento Cesare un grande grazie con relativo saluto.

il 19/02/2008 alle 17:48