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Pubblicata il 18/02/2008



stanno cantando
le piccole rane
nascoste fra canne
nell'ansa del fiume
si tuffano in acqua
al primo rumore
ed io mi diverto
a vederle giocare

mi chiamo Mihaghi
e la scuola ho saltato
per vedere la vita
vestita di sole
son dieci i miei anni
e la voglia d'andare
correre i prati
e lasciarmi cadere

i giochi dei Grandi
io voglio scordare
ferite e il dolore
parole di odiare
la scuola ho saltato
e non voglio pensare
a chi parla di morte
e far tanto soffrire

una rana mi guarda
e non prova paura
sembra quasi in ascolto
di musica strana
ho i piedi nell'acqua
quando il vento dilaga
ed esplode anche il cielo
mentre il mondo mio frana

ho volato, non so
forse anche dormito
gli occhi fan male
e sulla mia mano
il sangue è colato
fra canne oramai
solo quel fuoco
dove rane giocavano
resta un gran vuoto

la gola mi brucia
la testa è dolore
il fumo che acceca
e non so più capire

forse è un gioco di Grandi
ed ora stanno a guardare

il pianto d'un bimbo
che ha perso anche il sole.



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Una favola spezzata, uno sprazzo di sole spento dal dolore, un evento da non dimenticare.
Un caro pensiero, mati.

il 19/02/2008 alle 00:19

...l'ho scritta come una filastrocca, come un bambino cerca di vedere la distruzione e una risposta che non trova mai.
Grazie Mati.

il 20/02/2008 alle 18:58