Muri d'odio e di violenza continuano ad innalzarsi, tolgono dalla pelle il brivido della speranza.
Ciao, mati.
...ogni verso ha una sua storia e questa ha radici profonde. Il mio medico è un profugo palestinese e lui ha vissuto il peggio nella giovinezza. L'ho scritta per lui.
Ma io ho solo messo la penna.
Prima di scriverla, ho chiesto al mio medico, lo stesso che mi ha operato in ottobre, ricordi ? se la sua gente aveva ancora speranza. Lui mi ha detto di no. Mi disse " quando un popolo si affida a Dio, non ha null'altro in cui credere "
...è la storia Mati, fatta di piccoli e grandi genocidi, escludere popoli per far posto ad altri, poichè è ovvio da sempre che uno soccomberà.
Il più debole.