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Pubblicata il 16/02/2008
mille stelle lassù
danzano la gioia
nella notte oscura
ma non danno luce
quì dove la polvere
ha sepolto i sogni

ascolto il buio
dove la speranza muore
fra lacrime versate
e il domani perso
fra le riarse pietre

Dio del cielo
confuso nella notte
la puoi sentire ancora
questa mia preghiera
che non ha più voce ?

quì dove i muri
più non hanno pianto
e il vento porta
antiche polveri
dove s'è spento il sole
e le urla ormai
vestite di silenzio.
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Muri d'odio e di violenza continuano ad innalzarsi, tolgono dalla pelle il brivido della speranza.
Ciao, mati.

il 17/02/2008 alle 00:21

...ogni verso ha una sua storia e questa ha radici profonde. Il mio medico è un profugo palestinese e lui ha vissuto il peggio nella giovinezza. L'ho scritta per lui.
Ma io ho solo messo la penna.

il 17/02/2008 alle 01:25

Prima di scriverla, ho chiesto al mio medico, lo stesso che mi ha operato in ottobre, ricordi ? se la sua gente aveva ancora speranza. Lui mi ha detto di no. Mi disse " quando un popolo si affida a Dio, non ha null'altro in cui credere "

il 17/02/2008 alle 01:31

...è la storia Mati, fatta di piccoli e grandi genocidi, escludere popoli per far posto ad altri, poichè è ovvio da sempre che uno soccomberà.
Il più debole.

il 17/02/2008 alle 01:37