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Si è spenta, adesso, anche l’ultima insegna
Non c’è la luna a fargli compagnia
Solo la luce fioca dei lampioni
E qualche gatto che scodinzola più in la
Stretto tra vecchi stracci e dei cartoni
Tra il freddo della panca e della sera
Un mozzicone spento tra le labbra
E tra le mani un lurido sacchetto
Un mormorio di suoni la sua voce
Come un impasto di rauche parole
Vede un randagio che gli passa accanto
Lo chiama a se con uno strano fischio
Tira un panino fuori dal sacchetto
Gli dice vieni facciamone a metà
Lo spezza in due poi guarda ancora il cane
Mi sa che tu sei messo proprio peggio
gli porge il pezzo quello un pò più grosso
mentre con l’altra mano l’accarezza
nel buio come scintille son quegli occhi
ora fa meno freddo e c’è più luce.