Nella cupa stanza del tempo io imbraccio un fucile fatto di carta , caricato a parole finemente elaborate dagli ultimi grandi cani. Sparerò le immagini del mio cuore nel ricordo del tuo solare viso di curano. Ammalia di miele i miei genitali nel circo festoso della tua bocca e libera il feto del nostro amore. Io muoio ad ogni tuo respiro posato su carni straniere.