PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 03/02/2008
Il sonno e la lentezza dei nostri gesti
ci rubano troppo tempo utile
osava dire Giò

Si chiamava Giovanni
ma si faceva chiamare Giò
per perdere meno tempo

Sempre diretto nei discorsi
nel salutare osava dire
sera....giorno....
senza l'usuale buon....
dipendeva dal guadagnar tempo

Per la sua irruenza
e la velocità di arrivare al sodo
gli amici lo chiamavano Giò Siluro

Non aveva figli
sposato da molti anni
nella fretta di far l'amore
di cui si lamentava degli eccessivi tempi
degli amplessi
e dei fronzoli selettivi
della fecondazione

Giò Siluro dormiva poco
e condannava i sogni
disorientanti per le realtà del giorno

Forse per sbaglio
forse sostituito da qualche mago d'ozio
un giorno seppe di diventare padre
ma per la smania dell'attesa criticò la moglie
per gli eccessivi tempi
di cullare la nuova vita

Nella nevrosi e con poca pace
forse rifiutando un mondo così veloce
la nuova vita si interruppe
e il dolore fu così grande che la moglie lo lasciò
senza nessuna scia

Giò Siluro
lo trovarono appeso imbalsamato
con le mani ancora fumanti
a un filo di alta tensione

Io passai per caso e pensai
anche nel morire ha voluto essere
il più veloce di tutti
-------------------------------
Da:Normalità incondivisibili tra maschere clonate
  • Attualmente 4/5 meriti.
4,0/5 meriti (1 voti)
Sol

Ciao,io conosco Joe Fissione,ma queta è un'altra storia,bravo!!

il 04/02/2008 alle 02:05

tristezza ,a volte la vita va lentamente gustata,corriamo troppo ,se questo è un monito ,io rallento ,grazie ,ciao cate

il 04/02/2008 alle 16:37