PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 30/01/2008
Bighe mi portan tra le mie rovine
sconciati abbracci di antichi piaceri
Io sul letto a riposar tempeste
nell’oscuro viaggio
esente da carne
Coma in cui respiro
il supino addio
l’ ultimo del lignaggio
Un giro su corsie scavate in luoghi mozzati,
e bocche accasciate a divorar volontà di lenzuola
Ora semi nudo il cuore acconsente a dimenticare
All’alba poi
un ciglio di colpo s’accorge d’aver sedotto corpi,
ma allontanato anime.
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proscenio ,al limitar dell'ultimo vel della notte ,tutto a valore ,errori ,prove ,tentativi ,quanto a quanto e anche di più ,e star prono al massimo di noi,perchè è a noi per primi che dobbiamo rispondere,introspettiva,scandagli fin i recesi più infiniti,ma dai valore al fil d'argento che lega agli astri e non solo carne riporta anima a goder dell'adiaccio,ciao ariele

il 30/01/2008 alle 13:18

sempre grato dei suoi interventi, donna ariele...mokscha

il 30/01/2008 alle 15:26

apprezzo il confronto di vedute..la poesia è un cantiere sempre aperto dove operano insieme scrittore e lettori..con osservanza, mokscha

il 30/01/2008 alle 15:31