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Pubblicata il 30/01/2008
Hai gettato un sasso
nell’acqua di uno stagno silente,
solo qualche volo di libellula
e qualche salto di rana.
Ombre leggere
pervase di sole sbiadito,
riflessi di rami e foglie suicide
sul pelo dell’acqua.
Vibra al colpo
la superficie liquida
in cerchi sempre più ampi,
fino a lambire le sponde,
tremolanti.
E poi l’immobilità,
apparente.
Vibrazioni continue
oltre il tempo e lo spazio.
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ha volte è facile lanciare un sasso e poi volgersi ,e non capire il danno fatto ,un abbraccio ariele

il 30/01/2008 alle 11:00

proprio così..hai capito tutto. grazie, un caro saluto

il 31/01/2008 alle 14:13