PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 25/07/2002
Dell'armi, finito e' l'eco
tuonante nelle gole,
e sulle crude rocce,
esplodono di vita,
selvaggi fiori appesi.
Vento e primavera
a levar l'odor di guerra,
caldo a scioglier ghiaccio,
e lavar via il dolore.

Passi lenti sui prati e campi verdi,
zoppicando su erba nuova,
ch'e' manto a chi tace.
Curvi al sole nuovo e volto alla terra,
storditi e distrutti, con mani sporche,
tracimar a valle, condotti dai ricordi.

E' tempo di tornare,
di dar carezze invece di lottare,
di urlar solo per gioia,
e cantare senza alzar polvere,
di sognarti, amore, e poterti baciare.
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