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Pubblicata il 16/01/2008

Una carezza ruvida
sulla pelle scavata dalle lune
stanze
d’ inverno e rose nella primavera
gli anni raccolti nella mano
posa
a tentennare l’ ultima stagione

ma l’estate è finita
e nell’ autunno che dipinge d’ ocra
speranze
e desideri ormai da rinunciare
a bramosie di levigata età
scontrosa
si fa negare l’ intima ragione

I tafferugli giacciono
sotto dolori delusioni acciacchi
distanze
amori ch’ è difficile lasciare
e mentre incalza l’ ombra
luttuosa
la mano indugia nella compassione…
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Quasi una riflessione in prosa, scritta con delicata accuratezza di termini, che la fanno fluire in versi di poesia...

Meditativa e raffinata.

noa

il 17/01/2008 alle 18:10

grazie noa, forse sì, una prosa poetica, spero.

il 17/01/2008 alle 18:40

La terapia della carezza sembrerebbe di poca efficacia, invece è utilissima a fare scorrere dentro l'anima un bagliore di tenerezza.
Con stima, mati.

il 18/01/2008 alle 00:15

grazie, mati, anche le carezze ruvide fanno bene al cuore...i tuoi commenti, sempre.
cri

il 18/01/2008 alle 13:14