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Pubblicata il 15/01/2008
Quando venivo tra i campi di sera
- MATTO D'AMORE -
avevo sempre le tasche vuote
- ancora non lavoravo -
allora ti portavo un grappolo
di glicine ed una bacchetta
di dulcamara che succhiavamo come
bambini.

A volte mi perdo ancora
tra i campi
-MATTO E BASTA -
ho sempre le tasche vuote
- illusioni e felicità scivolate via -
allora cerco la sua stella tra tutte
quelle che brillano, la luce dei suoi occhi,
il viso, ma una perla scivola giù dal ciglio
come l'accendersi dell'ultima lucciola.
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ehi cuore ,cuore sovrano ,perle che scivolano ,lucciole che volano e pensieri d'amore che raggiungono il cielo ,un abbraccio cate

il 15/01/2008 alle 22:16

La tua poesia mi ha fatto veramente emozionare......è bello essere matto d'amore ma è molto triste essere matto e basta.....Complimenti,bravissimo....

il 16/01/2008 alle 00:38

milaus ti ringrazio d'avermi letto e commentato, sono molto lusingato d'averti fatto emozionare, ormai sono vecchio e non emoziono più nessuno se non il medico...
ciao...cari saluti...gianni

il 16/01/2008 alle 18:21

ma no, Gianni...cosa dici... e le belle sensazioni che lasci in tutti noi con queste pagine meravigliose ?

un caro saluto. anna

il 16/01/2008 alle 18:24