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Pubblicata il 12/01/2008
Sono qui davanti a te
con l'urlo della tempesta di tamburi
e corni che schiacciano il mio esile canto,
sofferenza sul mio viso rorido di gocce
dove si nascondono lacrime salate come
le tue.

Sono io in questo inverno carico di giovinezza
volata via e di vecchiaia che umilia la mia
stanca carne.

Ed è tramonto.
Fredda raffica che sghimbescia lo stremare
dell'albatro, l'assalto dell'onda cinerea
sulla rena abbandonata che s'avventa
per morderla.

Al mio fianco c'è soltanto il vuoto d'una
esiliata felicità.
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il mare gianni è l'unica elemento che in qualunque stagione l'osservo mi porta pace ,l'unica cosa che angoscia ed io che son isola lo percepisco è l'angoscia che mi prende in alto mare ,forse perchè chiamano la gli abissi ,un abbraccio cate

il 12/01/2008 alle 16:46

stringili forte quei raggi di sole che attraversando le nubi si gettano nel mare s'inchineranno a te

il 13/01/2008 alle 07:05