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Pubblicata il 11/01/2008

Mi chiederai se il folle
che a volte senti parlottare dentro
sia lo stesso tuo angelo
del giorno
quello custode delle tue ragioni
che ti vogliono saggia

Mi chiederai chi sono
e a te mi svelerò
sono lo stesso che ispirava Ipazia
colui che sfarfallava nella mente
del tremebondo Erasmo
e suggeriva epistole a Sinesio


Mi chiederai di stare
a darti appoggio
contro il Cirillo odierno
e la custodia mia non sarà vana
oggi che ispiro in te quella paura
che l’olandese indusse a indietreggiare
vanamente elogiando la follia
per un pugno di giorni da godere…

Sono spirito in te
forgio il tuo cuore
proteggo la tua mente crisipazia
dall’arretrare a fronte della sorte
e brigherò con te
perché l’inferno
sia luogo eterno a chi
ti mise a morte.



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I riferimenti storici non appesantiscono il corso della tua riflessione poetica, anzi le danno una nota di particolare valore.
La tua mente crisipazia può ritenersi al sicuro, ha una provvida mano a sostenerla nella lotta contro l'affermazione e la libertà del pensiero.
Complimenti, mati.

il 11/01/2008 alle 23:12

Cara mati, ci speravo nel tuo commento, so che è una poesia difficile, e che non è da tutti coglierne il senso. Tu sei speciale, lasciatelo dire, per quello che scrivi e per come commenti.
grazie di cuore
cri

il 12/01/2008 alle 10:53

Molto profonda la tua poesia, hai saputo esprimerla con molta eleganza. Un carissimo saluto da giorgio

il 12/01/2008 alle 15:32

grazie Giorgio, gradisco sempre tanto i tuoi commenti.
cri

il 12/01/2008 alle 20:45