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Pubblicata il 09/01/2008
Fredda paura di una notte blu,
avrei corso quelle scale,
per urlare contro a tutti,
tutto ciò che in realtà sei tu.
E ti vedo in un brivido,
quello che ho provato io,
seduto su quella sedia,
gli occhi fissi al pavimento,
dentro ai pugni quell’orgoglio,
che amavo più del mio.
E avrei voluto esserci io,
per tirare un calcio al muro
e portarti via,
molto prima del mattino.
Dentro l’alba, un nuovo anno,
mentre il sole si svegliava,
avrei voluto starci io,
con gomiti decisi
sopra quella scrivania,
assorbire la paura,
del tuo battito del cuore.
E ti vedo come sempre,
stessa luce dentro gli occhi,
lo spiraglio che bastava
a farmi scorgere il sole.
Poi di corsa dentro casa
e nel buio della stanza, un sorriso.
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