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Pubblicata il 09/01/2008
lo sguardo esplosivo e brutale si scompone
frammenti di luce sul divano piroettano
e formano cenere di stasi di quell'uomo
che osserva la sua impronta
esplosa sul divano
la forma impressa del suo ano
che ricordi tra le sue mani
sfiora garbatamente
il tessuto sfinito
dalla sua vecchia solitudine
ride e starnutisce
si, adesso è allergico alla solitudine
pioggia sui fili della luce
e tutto cambiò
rivoluzione di colore e prospettiva
discesa, collina dolce
non più picco invincibile nello scuro tramonto
sudano le mani per i calli del lavoro che nobilita
l'uomo è libero nel lavoro
il lavoro è carnefice dell'uomo
il carnefice libera la vittima
uccidendola
o preservandola nella routine,
si, la libera,
dal dover pensare
dal farsi avanti
dall'essere
dal divenire che ferma ed umilia
ripetitività
crisi di nervi
e scontri tra i corridoi
i veri eroi sono i lavacessi.
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