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Pubblicata il 06/01/2008
Del mondo e gli amori
ho visto nei miei sogni
delusioni omicide e amari sapori
e ho raccolto reti piene di confessioni
affogate nelle giovinezze turpi
perché le mie orazioni
placassero lacrime.

Ma i miei oracoli nella Delfi
d'argilla gemevano l'inesperienza
di chi brama solo il cappuccio
per coprire i colpi del drago
e si macera per amori mai provati.

Nel mio ruminare notturno
una goccia di pioggia
alla finestra mi bussa
come un proiettile di piombo.

Per voi piango eterni amori
e coniugal fedeltà.
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Ma per la Chiesa il matrimonio non è il remedium concupiscientiae?
Non conviene piangerci su più di tanto, caro Agostino!
Un caro saluto
Er

il 06/01/2008 alle 22:57