Pur di amarla
mi pugnalo il cuore,
e per il suo amore
lo farei altre volte.
Pur di averla accanto
ucciderei altre vite.
Se non riuscissi
avrei un cuore ferito e sofferente.
Non riesco.
I suoi occhi allora
mi vedono distruggere il nostro sogno
con freddi pugni, privi di motivi.
Ma i miei,
vedono il dovere di osservare la realtà,
il mio cuore malato e non amato.
È troppo bella per essere una prigione.
Troppo veleno per essere amore.
Silenzioso e violento
le pugnalo il cuore
e chiedo perdono.
Non c'è poesia per le sue lacrime;
non c'è perdono per il mio cinismo.
Muore per me un tesoro,
ambra ormai opaca,
immortalata e luminosa nelle mie parole.
E silenzioso
le chiedo ancora perdono.