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Pubblicata il 22/07/2002
Lungo le nostre spiagge
Il tributo alla notte
È l'accendersi spontaneo
Di un milione di lumi fiammanti
E un riversarsi di cascate
Di vino gioioso, sotto
I globi d'oro che vomitano fuoco

Lungo le nostre spiagge
Il tributo alla notte
È un grido d'orgia selvaggia
Sguainato contro nessuno, se non
Le stelle
Ed è un'unica onda di corpi
Che si abbattano nella fragranza

A quel punto, è scegliere i venti
E strappare i fiori più lontani
Alla loro terra natia
Ed è il labbro dei milioni
Che lambisce il calice


Quando poi giunge la mattina,
Inattesa, lesta come suo solito
Le nostre spiagge sono
Sorprese a dormire
Il letargo del giusto, dimentiche
Fino almeno alla prossima vampa

E il loro peccato è cancellato


Eppure dai confini dell'Impero
Arrivano parole sempre più nere
E singolari - parrebbe addirittura
Che il prossimo vento a scuoterci
Sarà l'invasione dei maomettani!
Rivolte, sommovimenti, guerre
Intestine, questo essi dicono
Cose strane, cose forse lette
Sopra i libri - a che curarcene
Dato che ancora qua è il mare, e qua
È il sole? Se ne rida!

Noi dormiamo intanto
Il letargo del giusto
Fino alla prossima vampa
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