Lungo le nostre spiagge
Il tributo alla notte
È l'accendersi spontaneo
Di un milione di lumi fiammanti
E un riversarsi di cascate
Di vino gioioso, sotto
I globi d'oro che vomitano fuoco
Lungo le nostre spiagge
Il tributo alla notte
È un grido d'orgia selvaggia
Sguainato contro nessuno, se non
Le stelle
Ed è un'unica onda di corpi
Che si abbattano nella fragranza
A quel punto, è scegliere i venti
E strappare i fiori più lontani
Alla loro terra natia
Ed è il labbro dei milioni
Che lambisce il calice
Quando poi giunge la mattina,
Inattesa, lesta come suo solito
Le nostre spiagge sono
Sorprese a dormire
Il letargo del giusto, dimentiche
Fino almeno alla prossima vampa
E il loro peccato è cancellato
Eppure dai confini dell'Impero
Arrivano parole sempre più nere
E singolari - parrebbe addirittura
Che il prossimo vento a scuoterci
Sarà l'invasione dei maomettani!
Rivolte, sommovimenti, guerre
Intestine, questo essi dicono
Cose strane, cose forse lette
Sopra i libri - a che curarcene
Dato che ancora qua è il mare, e qua
È il sole? Se ne rida!
Noi dormiamo intanto
Il letargo del giusto
Fino alla prossima vampa