PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 21/12/2007
(Dedicato a a chi segue i luoghi comuni, rinunciando alla fatica di guardare un po´ più in là ...)


Il vecchio professore, nella ventosa giornata di sole al giardinetto pubblico della sua cittadina, accomodato sulla panchina che si riservava per molte ore della quotidianità come palcoscenico per osservare coloro che oramai poteva considerare gli dovessero tutti sopravvivere, chiuse il giornale.

La solita notizia scoop di pseudopolitica da quattrosoldi capace a scatenare le sapienziali_ saccenze del volgo sarebbe tra poco scesa al dibattito verbale dei frequentatori della agorà che si andava formando dopo l’uscita dalla S.Messa della mattino; lui non ci andava mai e per questo era considerato un ateo ed un mangiapreti da cui guardarsi per non perdere l’anima.

Diceva il giornale :

<< Chiesa diventa moschea il venerdi' :Parroco decide di riservare locali ai musulmani>>


(ANSA) - ROMA, 9 NOV - Una chiesa di venerdi' diventa moschea per favorire l'integrazione religiosa: e' accaduto in Veneto (Treviso). A renderlo noto e' stata oggi l'Auser, durante un convegno sull'integrazione in Italia tenutosi a Roma. Il parroco ha deciso di riservare, ogni venerdi', alcuni locali della parrocchia alla preghiera e all'incontro degli immigrati musulmani.

e via con nomi e date, cifre statistiche e racconti di quotidiana immigrazione conseguente alla invenzione del Villaggio Globale reso a sua volta necessario dalla modernizzazione dei Mercati economici.

Oggi non voleva essere tirato in ballo dai soliti con :

“ E lei , Professore che ne pensa?”

Ormai da diverso tempo l’utilitarismo pratico, misto ad un grande pauperismo culturale stava aggregando i suoi concittadini in una miserevole congrega che prendeva solo ordini da gente un tempo giudicata “Arringatori di folla” e questo li faceva capaci di estremi giudizi che a lui facevano piangere il cuore.

Si, il cuore e l’intelligenza di un professore che per una vita si era dato all’insegnamento della Filosofia, quella non nozionistica del Tizio ha detto, ma che educa a far filosofia_necessaria_ alla vita_ contingente con le dovute regole del porsi questioni, obiezioni, risposte: sempre tutte motivate,in ogni caso, sia al proprio che all’altrui bene.

Quest’oggi non sarebbe intervenuto, sarebbe apparso indifferente alla domanda, non avrebbe sopportato le invettive contro il buon senso necessario al vivere inteso con la visione storico_temporale un po’ più in là del solo oggi, al saper dare risposte di speranza in un mondo in cui ancora non si era usciti dal pensiero infelice del “DIO è Morto”.

Così aveva deciso, ma lo voleva fare a modo suo. Tornò a casa, ritagliò l’articolo.Poi si mise alla vecchia Olivetti Lettera 22 e battè di seguito i tasti finchè non fu materializzato il pensiero che appese, di fianco all’articolo ritagliato.

Tornò al parchetto ed appese il tutto sulla bacheca degli avvisi, dopo essersi accertato di agire nella discrezione più completa.

Si accomodò sulla panchina, che era nella stretta vicinanza del tabloide e gustò della lettura che di volta in volta i nuovi convenuti facevano ad alta voce:



"Da Uomo ad Uomo si elabora la proposta del se e del come convivere nello spazio di tempo e di terra in cui esistiamo. Prima di parlare di popolo e popolo.

Se da altre parti proposte di Odio e di Settarismo denotano il trionfo di un livello culturale definibile "Barbaro" nella "nostra" Koinè, questo non può inibire la tesimonianza a cui siamo chiamati dalle nostre convinzioni.

La Fiducia nell'Altro ed il riconoscimento per lui della pari Dignità (e perchè no' in primis il diritto al rapporto di preghiera con l'Altro in ASSOLUTO?) è la mano aperta della solidarietà umana che non potrà non dare che buoni frutti. COMUNICARE non significa abdicare alla Identità di cui siamo testimoni ma essere capaci di interrogare, con il nostro agire,l'interlocutore nella sua coscienza e motivare nel suo intimo una risposta coerente alla Azione da noi promossa nei suoi confronti.

La verità è : o DIVENIRE anche noi Barbari dedicandoci a culture e politiche inutilmente protezionistiche od elevarci in una Civiltà che riconosca la Dignità Umana sempre sopra le sole righe della Legge ma capace di quel rimando all'ALTRO TERZO , fonte dell'etica e prima ancora di una Morale indiscussamente riconosciuta ".



Pochi commentarono, nessuno sconfessò.



Il vecchio professore ormai era convinto: quel che era venuto a mancare era il Praticare la vera Cultura, il fornire strumenti culturali validi alla gente e forse l’indifferenza allo pseudo_polemizzante_verboso_discutere era una nuova via da praticare.

E da allora fece, a modo suo, l’Indifferente.
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