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Pubblicata il 17/12/2007
Leggera come l’aria spinta dal vento
quella ragazza
sembrava un angelo caduto dal cielo
appoggiata ad uno specchio
come se
mi aspettasse da chissà quanto tempo.

La prima volta che ho guardato nei suoi occhi
aperti e dannatamente verdi
che quella sera sbattevano le ciglia come ali di farfalle
ho visto
l’altra metà di me che non conoscevo
in cui lei già brillava come una stella
accesa
come una candela che illuminava la mia stanza
con la luna appesa alla parete
come una bomba innescata pronta ad esplodere.

Un’immagine
già vista chissà in quale film dimenticato
non poi così tanto.

Non poi così tanto lontana
era la felicità
se bastava allungare una mano per toccarla
come un fuoco
senza bruciarsi la punta delle dita,
come una luna
nel pozzo dei miei desideri di ieri
sulla mia pelle
e dentro il corpo di quella ragazza.

Quella sera lei era qualcosa di travolgente
che ha trasformato la mia esistenza in vita
non finita
adesso che lei mi ha lasciato
ma appena iniziata
come una strada che non so dove mi porterà
senza di lei
ma finalmente con una luce nei miei occhi.
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