Un presepe, nelle case o nelle vetrine o sicuramente nelle chiese, raccoglie attorno alla icona di un bimbo l’universo di un tempo rurale che più nessuno ha nei propri ricordi.

Qualcuno , forse, è tentato da emozioni sincere indotte a un buonismo che solo permetterà allargare i cordoni della borsa, presso il prossimo negozio di cadeaux, per scegliere l’oggetto che dica simbolicamente ai vicini di un affetto trascurato e che quotidianamente andrebbe invece meglio espresso con la propria disponibilità alle altrui istanze, ai loro bisogni.

Tutto vano se non ti affidi, nelle sembianze di quel nudo riccioluto, scaldato dal fiato degli animali e confortato da una donna ed un padre, ad un Nudo Risorto, che ti promette, dopo la breve esistenza che saprà comunque di tribolazione, che oltre il tempo e l’apparenza delle convenienze, altro è il modello umano da perseguire.

Oltre il tempo, ma in questo tempo rivive nella di lui fiducia_resa_prassi_di vita, la storia narrata dal presepe; oltre le cose del presente, ma nelle sole realtà quotidiane si costruisce il presepe dei nostri sogni felici in cui ciascuno, ognuno si scelga il personaggio, può dedicarsi.

Buon Natale,allora.