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Pubblicata il 12/12/2007
Gioisci anima tremebonda!
Inni di giubilo s’innalzano da torri funeste,
che sgraziate pendono come mesti cappi nell’infuocata aria.
È un popolo che sospira gemente!
Nel sangue si fregia di maestà.
Gentilmente massacra purezze.
Fottendosi poi i cadaveri come squisite prelibatezze.
Un banchetto lussurioso si consuma sulle tue rosee carni,
o anima maldestra che tremante stai.
Rannicchiata e offesa.
Sulla nuda terra.
Gioisci orsù!
Ora che festa trucida ti è imbandita,
ora che con vino dolcissimo sei innaffiata.
Lo scopo non è obnubilarti il pensiero.
Lo scopo è governare la mente, la parola, la mano
che adesso non gentile su di te si abbatte.
Lacerandoti e straziandoti le membra.
Fortuna imperatrix mundi.
Fottitene! Fottitene! Fottitene!
E gioisci, bellissima, nel lirismo che ti si confà,
dove l’umano rovinosamente muore
e il divino che da te si sprigiona, potentemente, danza!
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Ringrazio..e son felice d'averti stupito. Terribilmente felice. Mi va solo data l'opportunità. E so mostrare molto d'interessante. Ancora grazie degli apprezzamenti. Poesia scritta durante l'ascolto del quarto motivo della Nona di Beethoven (come forse avevi immaginato..), l'Inno alla gioia appunto. Con gratitudine..e malizia, Demoniafuriosa.

il 13/12/2007 alle 19:55

Hai venduto l'anima ad una Demonia. Ora mi apparterà per sempre. Ne gioisco. Non penso fosse cattiveria...solo non ci siamo capiti, forse fraintesi nel momento. Con tutta la mia stima. Demoniafuriosa.

il 13/12/2007 alle 23:59