Oscure e ferine
nubi
urlano
dai profondi anfratti
dell'incurante
fosco scintillio
E' indistinto
il tormentato
crepitio di fulmini
che stanchi
gravano
sul limitare
del mondo
Vagano tremuli
i venti
e si celano
timidi
fra le rughe
vissute
di un muro
Mi fiacco
aromi di pioggia
e di fiume
mi permeano
Mi inonda
il triste lucore
di un orizzone
morente