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Pubblicata il 18/07/2002
Ho ricomposto paziente
il mantello di luce
che quel giorno smarristi
cogliendo riflessi di sole
che petali madidi offrono
all’aura mattina.
Ho lasciato il mio scudo
ai piedi delle tue labbra di seta
e attaccato con impeto
le inesplicabili pareti
sulle quali in molti
han trovato la morte.
Avvinto al richiamo
del liquore sublime
che conservi gelosa
al cavaliere più degno.
Non mi stordisce più
il pensiero di solcare
i labirinti della mente
a cercar tracce di te
ora che ne illumino
gli anfratti più scuri
con lo sguardo sì caldo
che ti rapii quel giorno.
E ogni notte
ancor m’inebria
il ricordo ambrato
del tuo profumo di donna.

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