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Pubblicata il 29/11/2007
Forse i morti non rimpiangono nulla
della nostra miserabile dimensione
ma sulla mia anima il vento dell'esperienza
passata accumula dune di sabbia e la terra
genera soltanto foglie morte.

Su quella fredda pietra solo un nome inciso,
una data che sembra intere stagioni,
una stagione un minuto,
un minuto un soffio,
sostituirono il tuo oro colato con polvere
di silice e del tempio non restò pietra su pietra.

Memoria
ho cercato in mille modi di buttarti nella palude,
di metterti una macina da mulino al collo
ma tu nel buio, nel momento della nera solitudine
riemergi
t'arrampichi come lurida pantegana tanto
da essere il tuo infinito famelico pasto.
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( ti scalderò a un fuoco di memorie, che tu non abbia freddo, anima mia...)

ciao, Gianni

il 30/11/2007 alle 07:35

So bene che nessuna frase può consolare quella fiamma di dolore che arde in te.
Provo solo a tenderti un abbraccio silenzioso, mati.


il 30/11/2007 alle 22:43