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Pubblicata il 27/11/2007

Làsciati sospesa tra cielo
ed il niente ancora.
Sentirai che toccherò le tue mani,
ascoltare con te ancora
il niente
e vicino ad esso sedermi.
Vorrei raccontarti
la mia vita, quella che
non hai mai saputo.
Ti vedo piangere,
nel letto la notte,
ti vedo sola, nulla
riesce a colmare lo spazio
intorno. Il vuoto assordante
che il Dio ha voluto in te.

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Non mi permetto di indagare sul contenuto nè al risultato che ne è seguito. Ti dico solo che mi ha lasciato una spina a sanguinare.
Un caro abbraccio
Cesare

il 27/11/2007 alle 14:25

ha ragione Cesare è molto dolorosa , ma molto bella anche

un sorriso

il 28/11/2007 alle 17:46

il dolore di una mamma per la perdita di una figlia è davvero infinito .
grazie di avermi letto franco

il 28/11/2007 alle 21:38

anche a Cesare ho detto che per una immatura perdita filiale, per una mamma è qualcosa di infinitamente tragico. ho scritto questa poesia per una conoscente che ha perso la propria figlia in un... sabato sera. L'ho volutamente postata perchè la leggessero in tanti, ma ho paura che non abbia trovato il canale giusto.
Tanto queste scritte sono come ciò che si legge sui pacchetti delle sigarette
"fumare nuoce alla salute" ma tutti continuano a fumare lo stesso. Grazie di avermi letto Lù un forte abbraccio_________franco

il 28/11/2007 alle 21:48

Sembra di vedere due anime rannicchiate a raccontare il dolore della separazione.
Tristezza infinita sgorga dai tuoi versi, nati in ricordo di un fatto tragico.
Un abbraccio a te e a chi sta ancora a dibattersi nella solitudine, mati.

il 29/11/2007 alle 17:17


"Vorrei raccontarti
la mia vita, quella che
non hai mai saputo.
Ti vedo piangere,
nel letto la notte,
ti vedo sola, nulla
riesce a colmare lo spazio
intorno. Il vuoto assordante
che il Dio ha voluto in te".


Mi fa commuovere questa poesia... come poche altre.
Non so ma sento tutto quel silenzio pietrificato che si scioglie.

Farei qualche cambiamento nella prima parte perché mi sembra meno sciolta della seconda: se togliessi "ancora" e cambiassi "ed" con "e? E poi "Mi sentirai toccare le tue mani"


Làsciati sospesa tra cielo
e il niente. Mi sentirai
toccare le tue mani,
sedermi vicino e con te
ascoltare ancora

Quanlcosa così... non ripeterei due volte "il niente"
a così breve distanza, e toglierei "esso" (lasciamolo alla prosa, ma se proprio necessario... non so... vedi tu... Il mio suggerimento è solo per l'aspetto fonico, ma certo non conosco a fondo i significati... per cui regolati tu amico mio.

Ti lascio due baci.

Rosanna


il 03/12/2007 alle 09:53

grazie Ro sei sempre presisa nelle tue osservazioni
in effetti mi torna meglio e l'effetto fonico torna.
sei grande Ro un bacione one one ___franco
per scrivendo è ok a risentirci

il 03/12/2007 alle 20:45

E' vero Mati hai centrato (come al solito) da attenta lettrice di poesie, il mio pensiero.
Immagina di vedere una mamma accanto ad una figlia morta per un incidente avvenuto pochi minuti dopo che questa bimba le aveva telefonato che rientrava in casa.
La poesia se così si può definirla è stata tratta da una notizia letta su di un quotidiano.
Un caro saluto _________franco

il 03/12/2007 alle 20:51