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Pubblicata il 16/11/2007
(E' una poesia a tema sulla malattia. Il mio riferimento alla fine è all'A.I.D.S.)

Io sto bene. Non mi ammalo mai d’amore
sono attento. Ho messo nelle orecchie
spatolate di cemento, per non udire
richiami di sirene, e il loto l’ho venduto
per sopravvivere di niente
nel mare mio di solitudine - ampio -
- in giri concentrici di sale -
e qualche volta ci ho condito lo sgomento.
A un cuore di cera cosa mai racconti?
Per giungere al mattino niente luna,
lo specchio impedisce d’invecchiare,
rimanda flash - una ruga che quasi sembra un taglio -
la fronte è increspata come onda
di marea, che travolge e affonda il salvagente
e tu stremato, vai facendo il morto.
Non mi sono ammalato mai di niente.
La morte mi è scivolata accanto
- o io sono già morto?

Mi sveglio sudato
tra i capelli e il collo:
- non ho pietà -
- non ho pietà
di me, della mia carne,
- staccatemi -
- staccate questo filo
che alla vita mente,
voglio incontrare Dio questa notte
e chiedergli di non spaventarmi,
e anche se ho peccato una volta,
e adesso con la vita sto pagando

Rosanna Spina
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Questo tuo monologo sulla peste del secolo mi ricorda quanto scrissi anni fa e che ti vorrei dedicare perchè parla dello stesso problema , solo che la tua poesia è più completa e molto più esaustiva.
Ti voglio bene… falce
con un colpo preciso,
in un attimo appena,
hai reciso il papavero rosso
dal quale, per anni, attingevo
la droga… di padre.
Ti voglio bene e ti odio…
hai preso il mio posto!
Nel mio cuore,
gonfio di felicità,
si è fatto largo il tuo volere.
Ti odio falce
ti voglio bene…figlio.

Con infinita stima per il tuo scrivere
___________franco

il 16/11/2007 alle 22:01

Leggo adesso... e ti ringrazio tanto Franco...
e soprattutto ti abbraccio,
già non c'entra nulla con i commenti e con le poesie... ma
anche questo è poesia
poesia d'affetto,
ciao,
Rosanna

il 17/11/2007 alle 03:06