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Pubblicata il 13/11/2007
Vivo della tua luce,
tu quercia
io canna al vento,
scorrono così in fretta gli anni
segnandoci i visi e l'anima.

A volte tu vedi dentro di me
una dolorosa nostalgia,
io dentro di te quella forza mai doma
capace di rompere la camicia di forza
della Vita che vuole legarci al letto di contenzione.

Stordimento
distacco dalla realtà,
trottola impazzita che gira e gira,
dubbio
scoramento contro le avversità
in giochi più grandi di noi.

Ormai non m'importa più delle foglie
che il vento strapazza, delle gocce di pioggia
che sembrano lacrime sul vetro sporco
dell'occhio...

mi hanno tagliato le ali e non sarò mai angelo!

L'età non conta!
balle!
si che conta!
cosa ne faccio dell'esperienza, quel contenuto
psichico dovuto al mio tormento,
oh, si, ora comprendo che è giunto il Tempo
d'accumulare tesori nei Cieli,
mi sono rimaste poche monete,
non sono più d'oro come quelle che spendevo
pazzo di bramosia, cattivi pensieri nella mia
folgorante giovinezza,
sono ruggini quanto basta per comperare
una manciata di maledette illusioni.
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Una bella poesia.
Alessia

il 14/11/2007 alle 19:54